Ti sei mai chiesto perché sei qui?

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Secondo le ricerche di Corrado Malanga, autorevole e discusso ricercatore dell’Università di Pisa, solo il 20% della popolazione sarebbe provvisto di anima.

La nostra attenzione è rivolta altrove, ma da anni ci chiediamo perché solamente un certo tipo di persone percepisca la realtà in modo più profondo e, in un certo senso, malinconico della media, non si faccia abbindolare dai tentativi di manipolazione del sistema e si faccia le classiche domande che da sempre contraddistinguono le schiere più nobili dell’Umanità: chi sono? Perché esisto? Dove sto andando? Cos’è il mondo? Com’è fatto e come funziona? Cosa sto facendo? Perché lo faccio?

Siffatte persone vivono mimetizzandosi e sono innumerevoli. Se anche abbassassimo al 5% la percentuale indicata dal Malanga, in Italia sarebbero comunque circa tre milioni. Talvolta si è cercato di catalogarle, descriverle e comprenderne la natura. Psicologi esperti come Nicola Ghezzani le indicano come l’avanguardia del genere umano, la new age le classifica come popolo indaco, ma, di fatto, l’unica regola è che sfuggono a qualsivoglia identificazione, si sentono diverse mentre vorrebbero non esserlo e subiscono una capacità percettiva incredibilmente più sviluppata di quella dei loro simili.

In questo senso la teoria del Malanga potrebbe venirci incontro offrendoci un complemento importante: anima sarebbe l’unica componente della nostra Coscienza che esiste in ogni tempo, perciò, nell’ambito di un sistema generalizzato basato invece sullo spazio, la sua voce produrrebbe in noi un certo scompiglio, lo stesso ampiamente e mirabilmente descritto da James Hillman per mezzo del concetto di Ghianda pur senza distinguere anima da spirito, entità che, invece, nel pensiero di Corrado Malanga sono ben distinte in seno alla Triade Coscienziale umana (Anima, Spirito, Mente).

Will.ReBorn si regge su concetti e percezioni vicine alle prospettive avanzate sia dallo stesso Malanga, sia da Vadim Zeland, fisico d’origine russa che, per mezzo della filosofia del Transurfing, descrive i collegamenti tra il mondo reale e quello interiore dell’Uomo fornendo anche un efficace insieme di regole adatte a dirigere a piacimento la propria vita.

Zeland si concentra sulla pratica, Malanga prevalentemente sulla teoria e comunque il suo lavoro, pur splendido e di una chiarezza senza eguali, è sempre stato dedicato alle vittime dei presunti rapimenti alieni allargandosi solo di recente al resto del genere umano. Per di più, essendo dotato d’intelligenza e capacità di sintesi a nostro avviso insuperabili, è già arrivato a descrivere una perfetta teoria del Tutto e su di essa sviluppa, molto pragmaticamente da chimico qual è, poche, essenziali regole di base.

Entrambi hanno risposto efficacemente alla maggior parte delle domande elencate qualche paragrafo indietro, ma hanno tralasciato zone d’indagine che affascinano noi, romantici innamorati dell’esistenza e del viaggio che conduce alla sua comprensione profonda.

Stiamo quindi per illustrare la nostra idea di spazio, tempo, energia, entropia, big bang, anima, mente, spirito, nostalgia, sentimento, emozione, destino… Non per egocentrismo, ma semplicemente per il piacere profondissimo di condividere, confrontarci e scoprire la natura dell’esistenza insieme ad altri esseri viventi (ben)pensanti.

Contenuto inserito da Francesco Pandolfi Balbi