Visione Generale di partenza di Will.ReBorn

Una panoramica d’insieme su Will.ReBorn.

L’esistenza è un eterno lavoro in corso.
Pur essendo tutti parte della stessa Coscienza Originaria, la conoscenza è altra cosa. Siamo qui per viverla, accumularla… personalmente anche per trarne piacere.
Comincio subito a usare la terminologia di Will.ReBorn ringraziando i Fuochi di Coscienza chiamati Corrado Malanga e Vadim Zeland. Pur non sapendolo, hanno contribuito ad almeno la metà di quanto esposto qui grazie al lavoro di raccolta, intuizione e sintesi che hanno donato al mondo.


Indice

La Coscienza Originaria
Immobilità
La Coscienza Originaria decide di donarsi la Vita

Nascita dell’universo
La Coscienza Originaria genera la Maglia virtuale tridimensionale (spazio + tempo + energia)
Localizzazioni nella virtualità
La Coscienza Originaria genera la Coscienza Frazionata
I Raggi
La Coscienza Frazionata genera la Vita
Tutto accade ora

Universo: funzionamento e struttura
La dualità coscienziale
La dualità virtuale
Il movimento è tutto: le differenze di potenziale e i Flussi principali
L’entropia
Gli Archetipi
‘Creazione’ vs ‘scelta + movimento’
I Semi: Coscienza cristallizzata
I Flussi
I Fuochi: Coscienza attiva, noi

Quantistica e solitudine
Le tre sottoentità semivirtuali: Anima, Mente, Spirito
L’encefalo e le sottoentità semivirtuali
Solitudine
Will.ReBorn
Anime gemelle
L’intelligenza passiva del DNA e dei microtubuli

Interazione tra Coscienza e universo
Flussi entranti, interni, uscenti
Karl Pribram e il cervello smemorato
Summa dei Semi = Akasha o Campo morfico
I Pendoli, le Egregore
Scelta, non scelta, attenzione
Significato dell’esistenza

La Coscienza Originaria

Proprio tu, tu che stai leggendo, sei un quanto (1), ovvero una piccola frazione della Coscienza Originaria che potremmo identificare con il Creatore. Stessa sostanza, stessa natura. Continua a leggere e scoprirai una risposta (opinabile, come tutte le altre) a molti degli interrogativi irrisolti della storia.

Nel suo stato primordiale questa Coscienza Originaria e assoluta della quale siamo parte esiste al di fuori dell’universo che conosciamo. E’ come acqua distillata: pura, indifferenziata, autosufficiente, immobile.

Pur non essendole necessaria, dona a se stessa la vita, la cui essenza è composta di diversità, movimento, scambio… elementi che comportano intrinsecamente la necessità di entrare in relazione con l’altro da sé. Poiché, però, la Coscienza è Una e indivisibile (nonché l’unica realtà esistente), l’altro da sé sarà necessariamente una proiezione parziale di se stessa.


(1) Quantum=quantità discreta e indivisibile di una certa grandezza.


Nasce l’universo

Questa Coscienza Originaria genera perciò un ambiente d’interazione, un campo di gioco, una Maglia Virtuale Tridimensionale (composta di locazioni temporali, spaziali ed energetiche) – l’universo ‘modificabile’ nel quale viviamo (2) – all’interno della quale inietta parte di sé (ecco le proiezioni di se stessa alle quali si accennava alla fine del paragrafo precedente) scomponendosi in Raggi, ovvero nelle espressioni di Coscienza Frazionata (quantizzata) che animano gli esseri viventi e, interagendo tra loro e seguendo le proprie molteplici espressioni di volontà in continui cambi di locazione in seno alla maglia, generano movimento, azione, vita.

Tutto ciò – tutta la Creazionenon è avvenuto nel passato, ma sta accadendo in ogni tempo, in ogni luogo e su ogni livello energetico. In accordo con le scoperte della fisica quantistica (e di David Bohm in particolare, padre della teoria dell’universo olografico) possiamo dire che il cosmo e la sua storia sono compresi in un unico istante e in un solo punto. Le tre dimensioni alle quali siamo abituati (tempo, spazio, energia) esistono solo all’interno della Maglia Virtuale Tridimensionale e la compongono nella sua interezza. All’esterno di essa non hanno alcun senso: là tutto è immobile ed eterno, ed è a quest’Eternità (la Coscienza Originaria) che noi esseri viventi, noi Raggi di Coscienza Frazionata siamo costantemente e ovunque collegati avendone, per giunta, la stessa natura.
Noi proveniamo da Lei.
Noi siamo Lei.

Per comprendere tutto ciò in modo semplice (anche se imperfetto) possiamo ricorrere a un’immagine. Si pensi all’universo come a un enorme cristallo dalle molte sfaccettature (3).
Supponiamo che la Coscienza Originaria sia pura luce che, tramite un atto di volontà, ha appena creato il cristallo-universo all’interno del proprio stesso ambiente. Il cristallo-universo è quindi immerso nella luce assoluta della Coscienza Originaria. Ecco che quest’ultima può in parte penetrare all’interno di qualcosa di diverso da sé (il cristallo-universo, appunto) scomponendosi per rifrazione in un numero pressoché infinito di Raggi (noi). Si ricordi che tutto ciò avviene in un unico istante: i Raggi, quindi, non sono separati dalla luce originaria, ma sono sue emanazioni contemporanee, sempre e comunque ad Essa collegate.

Pur rimanendo immobile ed eterna ‘all’esterno’ del cristallo-universo, la Coscienza è quindi contemporaneamente anche libera di muoversi ‘dentro’ di esso e interagire con le infinite locazioni spazio-energetico-temporali di un ambiente totalmente nuovo e modificabile. Può quindi giocare e sperimentare la vita attraverso il fare.
Tutto ciò (creazione del cristallo -> penetrazione della luce al suo interno -> interazione tra i Raggi e modifica del cristallo -> fine di tutte le esperienze), come già detto, accade in un solo istante e con la nostra stessa collaborazione (perché, ricordiamolo ancora, siamo fatti di Coscienza, quindi ciascuno di noi è contemporaneamente fuori e dentro il cristallo-universo).

Ecco la magia che rende unica, fondamentale e grandiosa l’esperienza della vita. Per capirla e renderla un viaggio indimenticabile possiamo fare la cosa più semplice: comprendere la natura della Coscienza semplicemente abbracciando quella della quale siamo fatti, ovvero la nostra stessa essenza. La dimensione in cui viviamo, poi, è una Sua/nostra emanazione, perciò le sue qualità sono misteriose solo in apparenza.


(2) ‘Il tredicesimo piano’ è un bel film da vedere, una metafora quasi perfetta di quanto appena illustrato.

(3) Da Wikipedia: “un cristallo è un oggetto solido costituito da atomi, molecole o ioni aventi una disposizione geometricamente regolare, che si ripete indefinitamente nelle tre dimensioni spaziali“. Un’immagine molto simile, quindi, a quella della nostra Maglia Virtuale Tridimensionale.


Universo: funzionamento e struttura

Quella appena illustrata è la prima espressione di Dualità [duplice a sua volta, in realtà: la Coscienza (Padre) ha sia creato la Maglia Virtuale Tridimensionale (Figlio), sia emanato la parte di sé che ci vive dentro (Spirito Santo)].
Da questa prima polarizzazione si creano a cascata quattro differenze di potenziale: quella coscienziale, che costringe i Raggi a muoversi attraverso le localizzazioni della Maglia Virtuale Tridimensionale generando in essi nostalgia per lo stato d’Unità Originario (se andiamo a vedere, tutte le nostre azioni, in un modo o nell’altro, sono mosse da questa nostalgia che ha, appunto, la funzione di spingere, tirare, muovere la Coscienza all’interno della Maglia) , e le tre virtuali, che producono i rispettivi flussi principali (energetico, spaziale, temporale) il cui ruolo, invece, è ‘forzare’ costantemente la modificabilità della Maglia Virtuale Tridimensionale e i moti virtuali che in essa hanno luogo.
Chi interpreta il concetto di entropia in senso negativo non immagina quanto potrebbe essere lontano dal vero, ma su questo torneremo in altra sede.

Il protocollo sul quale la Coscienza Originaria costruisce l’universo (parlo al presente perché, ricordiamolo, lo sta facendo proprio adesso) è composto dagli archetipi: immagina 22 tipi di mattone, 22 tipi di quark, 22 tipi di struttura-base che possono essere ‘incastrati’ per comporre l’intera esistenza. In realtà, essendo il mondo virtuale emanato al fine di permettere la vita, ed essendo la vita movimento, per proprietà transitiva gli archetipi sono i 22 tipi di movimento possibili nel nostro ambiente.
Per approfondire:
http://corradomalanga.altervista.org/pdf/approfondimenti/archetipi_I.pdf
http://corradomalanga.altervista.org/pdf/approfondimenti/archetipi_II.pdf.

La Coscienza Originaria ha perciò strutturato l’universo virtuale basandolo sul sistema dei 22 archetipi e quella Frazionata interagisce con esso servendosi del medesimo linguaggio.

La Coscienza Originaria sta creando la Maglia Virtuale Tridimensionale includendovi la totalità di quanto immaginabile e generabile dai singoli Raggi. Questi ultimi possono certo creare individualmente, ma quest’operazione l’effettuano già insieme e in seno alla Coscienza Originaria. L’intero sistema virtuale si basa sul movimento e sul cambiamento. Noi siamo qui per svolgere un ruolo complementare alla creazione, cioè seguire lo schema nel quale siamo immersi e in esso accumulare esperienza e generare vita. Noi l’abbiamo creato così com’è e noi possiamo cambiarlo se e quando ci va di farlo. La creazione, lo ricordo ancora, avviene adesso e possiamo modificarla in qualsiasi momento, anche se le componenti semi-virtuali delle nostre Coscienze (Anima, Spirito, Mente, le vedremo più avanti) sono qui per tutt’altro scopo.
Per noi Raggi, infatti, è importante generare vita e scegliere… fare costantemente entrambe queste cose per partecipare al movimento generale creando e alimentando un nostro flusso degli eventi, cioè una via individuale, una sequenza di spostamenti, esperienze, incontri e pensieri che si dipani attraverso la maglia virtuale tridimensionale. La tridimensionalità di quest’ultima, ricordiamolo, non è basata sulle tre coordinate spaziali che siamo abituati a tenere in considerazione, ma su spazio, energia e tempo che si aggregano, appunto, in miriadi di localizzazioni spazio-energetico-temporali.

Ciò riguarda l’essenza del cristallo-universo (materia, energia, luce, etc.) Se invece andiamo ad analizzare l’interazione tra la Coscienza e la Maglia Virtuale Tridimensionale, ecco che emergono agglomerati di virtualità e informazione e di virtualità e Coscienza.

Il primo tipo di agglomerato è il seme: unità informativa di base generata dalla Coscienza Frazionata (i più semplici sono proprio gli archetipi), composto da informazione (quindi non dalla Coscienza vera e propria, ma dalla sua cristallizzazione) e virtualità di supporto anch’essa cristallizzata (esempi: un film, un libro, un’idea, un pendolo/egregora). Possiamo trovare semi isolati o aggregati in strutture complesse.

Prima di descrivere gli agglomerati di virtualità e Coscienza (quelli di secondo tipo) è opportuno introdurre il concetto di flusso (lo vedremo più avanti). I flussi ai quali ci riferiamo qui sono generati dai fuochi (gli agglomerati di secondo tipo) e sono, ovviamente, frazionamenti dei flussi principali (coscienziale, temporale, spaziale, energetico) che imprimono movimento alla ‘grande giostra’.

Il secondo tipo di agglomerato, contraddistinto dalla presenza di Coscienza attiva, è il fuoco. Al suo interno troviamo flussi interni e quanti di virtualità e Coscienza. I fuochi siamo noi esseri viventi, espressioni dei Raggi di Coscienza che si aggirano all’interno della Maglia usando un corpo virtuale per relazionarsi con essa e con i propri simili. Un fuoco ha la peculiarità di accettare flussi entranti e generarne di interni e uscenti (li tratteremo nel capitolo ‘Interazione tra Coscienza e universo‘).


Quantistica e solitudine

Ciascuna locazione spazioenergeticotemporale di cui la Maglia dell’universo è composta si offre alla Coscienza come uno scenario modificabile che, in apparenza, può ospitare più Raggi. In realtà ciascuna permane in uno stato quantico unico e non sovrapponibile. Facciamo un esempio semplicissimo: quando andiamo in un luogo pubblico siamo tutti nello stesso ambiente, ma nello spazio che occupiamo possiamo fisicamente starci solo noi e nessun altro (in meccanica quantistica si dice che due quanti non possono coesistere nello stesso microstato).

Ciascun essere vivente è costituito da:
a) uno o più quanti di tempo;
b) uno o più quanti di spazio;
c) uno o più quanti di energia;
d) uno o più quanti di Coscienza.

Tutti questi quanti si amalgamano seguendo le leggi del protocollo archetipale e vengono interpretati dalla Coscienza usando il medesimo ‘cifrario’.

La Coscienza Frazionata che noi siamo, avendo scelto di esistere in questa dimensione, si è attrezzata per ‘leggere’ l’universo virtuale e interagire efficacemente con esso. A causa di ciò sviluppa tre sottoentità semi-virtuali (oppure si tratta di distinte parti di Coscienza, ma al fine pratico di capire come siamo fatti e cosa ci stiamo a fare qui non cambia molto) specializzate nel percepire specificamente e separatamente (e relazionarsi con) la totalità di ciascuna delle tre dimensioni: tempo, spazio, energia.
Le tre essenze che, nel corso della propria storia, l’Uomo ha individuato dentro di sé dando loro nomi diversi – in questa sede le chiameremo con i termini a noi più familiari: Anima, Spirito e Mente – sono i frutti di questa scelta. Benché nel nostro tempo siano ampiamente confuse e misconosciute dalla società, queste entità possiedono nature e attitudini ben distinte e sono semplicemente… noi.

Torniamo nel dominio delle conoscenze ‘convenzionali’ e affermiamo, insieme alla totalità degli esseri umani, che il cervello è un organo del tutto speciale.

Eletto a interfaccia virtuale, a soglia di passaggio tra la Coscienza e l’universo, aggiungiamo noi.
Come lo usano, Anima, Spirito e Mente?

a) Anima è quantizzata (frazionata) nel tempo, usa prevalentemente l’emisfero destro (quello notoriamente legato all’universo femminile, alla creatività, alle emozioni) e legge contemporaneamente tutti i nodi temporali della Maglia virtuale.
Due diversi quanti della stessa Anima non possono coesistere nello stesso tempo. Ne consegue che, nella vita quotidiana, un’Anima non incontrerà mai altri quanti di se stessa, con tanti saluti al mito dell’Anima gemella.
Anima della propria condizione è perfettamente consapevole, perciò ha pazienza infinita (in fondo è la regina del tempo) e prova un senso di malinconia misto a rassegnazione perché sa bene che la propria componente di virtualità la costringe ad attendere il ritorno alla Coscienza Originaria.
Will.ReBorn – avendo come primo scopo l’arginamento del profondo senso di solitudine che attanaglia l’Uomo, prende nome esattamente da questa parola fondamentale (Ritorno, appunto) il cui significato custodisce molte implicazioni.
In questo senso possiamo dire che l’unica verità della vita terrena non è la morte, ma la solitudine, che tuttavia ha origine da una scelta nostra così come dell’intera Coscienza della quale siamo parte.

Che la solitudine e l’ansia da separazione costituiscano la base del disagio di vivere, ciascuno può constatarlo da sé mediante un piccolo viaggio nei propri pensieri, paure ed emozioni.
L’approccio a questi antichi tarli, però, può finalmente iniziare a cambiare, visto che abbiamo la possibilità di comprendere e ricordare la nostra natura e la nostra missione. La cura da questi mali sta in ogni caso nell’azione, intesa come manifestazione coerente (in seno alla Maglia Virtuale Tridimensionale) del proposito armonizzato delle nostre tre componenti coscienziali. Se non c’è armonia tra di esse si è in stallo, si diventa stupidi e si vive da cani… perciò il principio d’ogni azione efficace e d’ogni istante realmente vissuto risiede nell’armonia tra le volontà che vivono in noi. Dall’unione tra l’armonia d’intenti e l’azione coerente che ne deriva emerge poi l’indicibile senso di compiutezza e completezza che solo chi non tradisce se stesso e il proprio destino riesce a sperimentare quasi quotidianamente. Chi fluisce con la vita e contribuisce alla sua creazione non percepisce più nostalgia per lo stato Originario perché vive in connessione con il Tutto.

L’attesa e la sofferenza delle diverse parti che ci compongono (non ancora ricongiunte) si protrae da eoni oppure da un solo istante? Dipende dal punto di vista (Coscienza Originaria o Frazionata?)… ma possiamo sin d’ora fare in modo che l’acquisizione delle presenti informazioni – se risulterà in qualche modo significativa – alimenti il nostro destino di scelta e movimento. Vista la natura della Coscienza, poi, non stonerà una certa tendenza all’armonia.

b) Spirito è quantizzato nello spazio, usa l’emisfero sinistro (maschile e logico) e legge contemporaneamente tutti i nodi spaziali.
Due quanti dello stesso Spirito non possono quindi coesistere nello stesso spazio. Ne consegue che due diverse espressioni dello stesso Spirito possono incontrarsi, riconoscersi, per dirla in parole semplici innamorarsi e vivere insieme, ma mai ricongiungersi l’una all’altra. Esattamente questa caratteristica ha creato il mito dell’Anima gemella (Spirito gemello, in realtà) e scatenato le molte e atroci pene di cuore che tutti ben conosciamo. Attraverso la conoscenza di noi stessi possiamo, però, tornare finalmente a gestirle;

c) Mente è quantizzata nell’energia, usa soprattutto il corpo calloso del cervello e il resto del sistema nervoso, legge contemporaneamente tutti i nodi energetici e si occupa prevalentemente d’interfacciare la Coscienza con l’universo producendone una copia replicata interna (mentale): copia virtuale di una copia virtuale.
Due quanti della stessa Mente non possono coesistere sullo stesso livello energetico. Ciò significa che:
– due espressioni della stessa Mente possono coesistere nello stesso spazio e nello stesso tempo e, perciò…
– se due persone che racchiudono quanti della stessa Mente e dello stesso Spirito s’incontrano (beate loro…), ne vedremo delle belle.

d) La materia è quantizzata nell’energia, nello spazio e nel tempo. Non è cosciente assolutamente di nulla, il suo unico ruolo è permettere e supportare il nostro viaggio in seno alla Maglia Virtuale Tridimensionale. All’interno del DNA e dei microtubuli quella animata dalla presenza di un Raggio accumula e modifica costantemente depositi d’intelligenza passiva a volte molto sofisticati (le servono per adattarsi e interagire al meglio con l’universo), ma sprovvisti di volontà e, perciò, estranei alla Coscienza.


Interazione tra Coscienza e universo

L’essere vivente s’interfaccia con l’universo mediante i sensi (totalmente virtuali) e le altre capacità percettive delle sotto-entità coscienziali (Anima, Spirito, Mente) che lo animano. Tramite i flussi entranti acquisisce informazioni dalla pura virtualità (materia, luce, etc.), dai semi (all’insieme dei quali potremmo anche dare nomi piuttosto familiari: Akasha, campo morfico, etc.) e/o da altri fuochi. Dentro di sé riproduce una copia parziale ed essenziale dell’area circostante di Maglia virtuale, vi esegue i suoi calcoli e le sue considerazioni ed emette risposte verso l’esterno (flussi uscenti). La vita, perciò, è flusso, una rete fitta e sconfinata – composta di Coscienza, pensieri, memorie, spazio, tempo ed energia – che pervade con infinite relazioni la Maglia Virtuale Tridimensionale.

Karl Pribram dimostrò che la memoria non risiede nel cervello. A nostro avviso è contenuta nei semi. Se vivo un’esperienza o formo un pensiero, emetto un flusso uscente che setaccia l’Akasha per verificare se esiste un seme informativo compatibile. In caso affermativo si aggancerà ad esso, in caso negativo ne creerà uno e vi rimarrà agganciato finché serve.

Se entro in relazione con un concetto, un ricordo o qualsiasi altro tipo d’informazione, sarà perché ho scelto di agganciarmi – o un altro fuoco mi ha suggerito di farlo e io ho dato l’okay – al relativo seme.

Qui si apre un universo intero…
Perché do l’okay? Perché scelgo di farlo, oppure semplicemente perché non scelgo assolutamente nulla ma dedico attenzione. Se non scelgo di dirigerla altrove producendo un mio percorso, la mia attenzione rimane attaccata all’ultimo seme, oppure a quelli che ‘brillano’ e nella Maglia si notano di più essendo agganciati da un enorme numero di flussi. I pendoli, abilmente descritti da Vadim Zeland, sono esattamente questo, e non è che un seme per me sgradevole brilli meno di uno bellissimo: la vita è talmente vasta e meravigliosa che ciascuno di noi si sente in armonia con entità ed eventi anche molto diversi (e i valori di buono e cattivo basati sul dualismo appartengono al dominio delle nostre menti, non certo a quello reale), e la Coscienza e le scelte esistono esclusivamente all’interno dei fuochi, dipendono dalla loro conformazione interna, dalla loro volontà e dai semi ai quali sono agganciati. In altre parole, la vita è un punto di vista dotato di Coscienza. Poi, se si muove lungo un percorso scelto o subito… è questo che fa la maggior differenza.

Ricordiamolo: siamo qui per scegliere. Non una volta ogni dieci anni, non una volta l’anno, non una al mese e nemmeno una al giorno. Siamo qui per scegliere costantemente. Più scelte faremo, più grande sarà il tesoro di esperienze che accumuleremo per noi e per il Tutto, maggiore sarà la vita che genereremo e muoveremo. Sta a noi decidere se costruire morte (ovvero immobilità, che produciamo non scegliendo o ripetendo perennemente – spesso per paura – la stessa scelta), conflitto, musica, orrore, concetti, ciarpame, armonia… e questi riguarderanno principalmente il nostro flusso degli eventi (che tende sempre a seguire la direzione dell’attenzione) e il nostro fuoco, andando poi ad alimentare il tale o il talaltro seme e, di conseguenza, influire sull’esistenza di altri fuochi, sia che essi siano guidati dalla propria volontà, sia che non lo siano.

Qual è, dunque, il senso della vita?
La vita stessa, con le sue infinite possibilità.
– Il ritorno all’Origine che accade ora e scioglie nostalgia e solitudine.
– L’orma che viene impressa ora e crea nuovi percorsi nel mondo. Magari piacevoli e pervasi di bellezza…

Dipende solo da noi. Il primo passo per risorgere a nuova vita risiede certamente nello scegliere con cura le informazioni che accogliamo in seno alla nostra struttura. Il secondo sta nell’assumerci la responsabilità della nostra esistenza e del nostro punto di vista. Vivere da bambini cercando conferme all’esterno sappiamo già dove conduce. Proviamo la vita da adulti, adesso. Concediamo a noi stessi la fiducia che la storia ha sempre voluto sottrarci.

Applica tutto ciò alla pratica, vedrai che risultati…

Contenuto inserito da Francesco Pandolfi Balbi